La storia del giocattolo affonda le sue radici nell’antico egitto, con le prime creazioni a scopo ludico dedicate ai bambini. É lì che nascono gli animali trainabili, come anatre, oche o cavalli. La maggior parte dei ritrovamenti legati ai più antichi giocattoli in legno della storia sono infatti esposti al museo del Cairo.
Essi potevano essere anche in piombo o argilla. Ma insieme ad essi sono emersi una quantità disarmante di giochi da tavolo, questi ultimi sempre e rigorosamente fatti in legno. Potevano presentare piccoli elementi in pietra, ma la loro costituzione era prettamente di legno.
Quindi è proprio dall’antico Egitto che nasce il giocattolo, il gioco in legno e, nello specifico, il gioco da tavolo in legno.
I giochi da tavolo in legno di quell’epoca non erano sempre semplici e tutt’altro che banali come si potrebbe credere. Si va dai classici dadi a più complessi kit da gioco come il Senet, aristocratico gioco composto da pietrine e bacchette in legno dove la fortuna del giocatore era un aspetto ben più decisivo dell’astuzia. Questo per via del retaggio culturale egiziano secondo cui la sorte, e quindi la volontà degli dei, orienta l’uomo in modo molto più incisivo delle sue stesse capacità.
Sarà con l’arrivo dei Romani e l’affinamento delle arti legate alla guerra, che nasceranno anche giochi dove la competizione fa leva sulla scaltrezza e intelligenza. É così che è arrivato a noi il Backgammon, ad esempio. E così, man mano che sono passate le epoche e si sono evoluti i popoli, sono nate la dama, il majoing e gli scacchi. Quelli che definiamo per antonomasia giochi da tavolo e che, storicamente, avevano nel legno il loro principale materiale di costituzione.
Giochi di società in legno: Un fascino che perdura nel tempo
Oggi i materiali di costruzione di un qualsiasi gioco, compreso quindi il gioco di società, è la plastica (spesso con elementi in cartone). Ma il fascino della fattura in legno è ancora molto viva, come confermato da BibidiWood.
Certi giochi di società devono obbligatoriamente essere in legno, così da restituire un’esprienza più autentica. Basti pensare al famoso Jenga. Una torre di mattoncini perfettamente incastrati fra loro da cui ogni partecipante deve estrarre, a turno, un mattoncino cercando di non minare la stabilità della piccola struttura. Sarà il giocatore che sfilerà il mattoncino sbagliato, facendo cadere la torre, a perdere. Un gioco di questo genere, dove peso e consistenza dei materiali definiscono la stabilità del principale oggetto di interazione, non può essere fatto in metallo, né in plastica. Altro gioco di società simile è Shangai. Costituito semplicemente da un mazzo di bacchette affusolate alle estremità che si lasciano cadere casualmente su un piano. Ai giocatori è dato il compito, su turnazione, di sfilare le bacchette senza spostare o urtare nessun’altra bacchetta. Anch’esso non può che essere fatto in legno, nonostante vi siano versioni in plastica (così come dello Jenga) che non offrono, però, l’esperienza tattile e proporzionata che solo il legno può dare in giochi di equilibrio e abilità manuale.
Altri tipi di gioco sono proprio, nell’immaginario collettivo, fatti in legno e si esige il legno. Come il domino, dove non vi è equilibrio né una particolare manualità d’utilizzo, ma si esige sempre la tessera in legno, più caratteristica e raffinata.
Perfino in giochi complessi dove vengono coinvolti altri materiali, molto di frequente, le pedine sono in legno. Basti pensare al famigerato Monopoly che delle sue pedine ha fatto delle icone rappresentative.
Il gioco di società in legno oggi
Oggi il gioco di società in legno riporta con la mente al rompicapo. Sono molteplici i titoli interamente fatti in legno che si propongono come vere e proprie sfide all’intelletto, coralmente così come a singolo giocatore. Escape room, scatole magiche, labirinti e puzzle game sono giochi più che immortali, anzi, evoluti nel tempo. Possono aggiungere nuove regole a strutture di gioco inspirate al passato, così come possono essere del tutto moderni. Il comune denominatore è e rimane il legno. Per quanto riguarda i grandi classici, invece, è ormai consolidata da decenni la box multigioco. Ossia un kit completo di giochi di società all’interno di una scatola in legno, che spesso è già una scacchiera.
Infine, ribadendo il fascino del legno, va fatta menzione dei puzzle 3d. Un incrocio fra il rompicapo e il puzzle, da svolgere in solitaria ma anche in gruppo. Non è un vero e proprio gioco di società che vede un vincente o che ha regole definite. Ma va comunque menzionato in quanto nell’era della plastica e dei materiali ultraleggeri, questa attività, alle volte anche molto articolata, esige e pretende una fattura in legno. É preferito da chi l’acquista e spinge, nel 2022, ad essere prodotto prevalentemente in legno.
Periodicamente si parla di ritorno al legno. Come se tale materiale fosse mai realmente andato via. É vero viene ciclicamente riscoperto, probabilmente a causa delle generazioni che crescendo ne scoprono il fascino in sostituzione della plastica. Ma è anche vero che non si è mai smesso di utilizzarlo in determinati giochi di società e, come visto, viene ampiamente richiesto ancora oggi. Ebbene sì, dall’Antico Egitto a oggi!